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  3. ICO per finanziare la tua start-up: cos’è, come lavorarci, cosa valutare

Un’ ICO è un’opzione da considerare come forma alternativa di raccolta di capitali per finanziare la tua start-up. In questo articolo ti spiego come lavorarci.

Un’ ICO per finanziare la tua start-up è solo l’ultima frontiera per raccogliere capitali come alternativa a venture capital o banche.

Una Initial Coin Offering, più semplicemente conosciuta con il nome di ICO, non è niente altro che un metodo alternativo di finanziamento per le start-up o di altri progetti particolarmente innovativi.

In questo post ti parlerò:

  • Terminologia da conoscere per capire un ICO.
  • A cosa serve un ICO.
  • Gli anni a venire saranno quelli della consacrazione per le ICO.
  • Ti aiuturò a capire se il tuo business, idea o startup è pronta per un ICO.
  • Come lavorare sulla community dei tuoi finanziatori.
  • Rischi di un ICO.
  • Fase di Pre-Planning di un ICO (link ad altro mio post)

La terminologia da imparare per capire un’ICO

  • ICO: Initial Coin Offering ovvero è un’offerta al pubblico dei titoli –tokens- di una start-up che intende raccogliere finanziamenti.
  • Token: semplicemente un gettone che viene usato per acquistare i servizi che l’azienda offre. Al token viene assegnato un valore fisso, che corrisponde a un certo ammontare di criptomoneta, per l’intera durata dell’ICO.
  • Total Supply: numero massimo di token che viene fissato all’inizio dell’ICO.
  • Cryptocurrency: la crittovaluta o criptomoneta che verrà utilizzata nel corso dell’ICO. Le criptomonete non sono niente altro che quelle che conosciamo con il nome di Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Monero, IOTA, etc. Il numero di criptomonete mentre scrivo questo articolo è di circa 1.400.
  • Whitepaper:  è il documento a cui fare riferimento per l’ICO. In particolare il whitepaper spiega di cosa tratta il progetto per cui si stanno richiedendo i finanziamenti, a quanto ammontano i finanziamenti che devono essere raccolti, come verranno utilizzati, il token utilizzato, la criptomoneta accettata. In sostanza il whitepaper è il business plan e il piano di realizzazione tecnico del progetto.

A cosa serve un’ICO

Come ti spiegavo all’inizio del post un’ ICO è un metodo alternativo di raccolta di capitali per finanziare progetti di business, di start-up o di altri progetti innovativi non necessariamente solo nel campo del digitale.

Un’ICO da accesso a capitali proveniente da canali diversi da quelli classici, che sono solitamente banche, crowdfunding, venture capital, etc.

Se opti per un’ ICO per finanziare la tua start-up è perché pensi che la tua idea possa ricevere più fiducia da soggetti che non appartengono ai canali tradizionali.

I prossimi anni saranno quelli della consacrazione

In accordo con diverse ricerche di mercato, al momento posso segnalarti questa che è ben strutturata anche se è per il mercato USA, l’interesse intorno alle criptomonete sta crescendo giorno dopo giorno.

Circa l’80% degli americani conosce o ha sentito parlare di criptmonete e ben il 14% le possiede. Inoltre, nel 2017 le diverse ICO hanno raccolto 3,6 miliardi di dollari.

Per l’Europa non ci sono dati ufficiali, ma vista la curiosità e il numero di visite che ricevo nella sezione del mio blog dedicata alle criptovalute sembra che stia accadendo davvero qualcosa di epocale. Le persone si stanno rendendo conto che esiste un’alternativa al classico denaro e vogliono saperne di più. Come comprare Bitcoin o quali sono gli exchange da usare per negoziare Ethereum o Ripple sono infatti tra i post del mio blog più letti.

Attualmente le criptovalute vengono ancora viste come qualcosa di non spendibile nella vita di tutta i giorni. Tuttavia, il numero di aziende, esercenti e anche consorzi sciistici (vedi ad esempio: Bitcoin per pagare lo skipass) sta aumentando.

Per molti startupper, compreso te, il 2018 potrebbe essere davvero l’anno in cui lavorare a un’ICO per finanziare la tua start-up. Molti possessori di criptomonete sono infatti investitori informali (i famosi business angels) che hanno acquistato Bitcoin o Ethereum in tempi in cui il loro valore era basso e ora si ritrovano con capitalizzazioni importanti in portafoglio da poter nuovamente investire.

ICO per finanziare la tua start-up: valuta se il tuo prodotto è pronto 

Quella dellICO per finanziare la tua start-up blockchain può essere la strada giusta a patto che il tuo prodotto o servizio sia maturo.

Se il tuo progetto è allo stato embrionale e ha solo le premesse per “rivoluzionare il mercato”, “rivoluzionare il mondo” o “introdurre questo o quel nuovo modo di fare qualcosa” perché “tutti vorranno X, ma abbiamo bisogno di capitali per far conoscere X alle persone”, allora non è ancora tempo per un’ICO.

Se ti trovi in questo stadio prendi in serie considerazione altre forme di (auto)finanziamento che, se vogliamo rimanere in tema di criptomoneta, potrebbe essere questa: Finanziare una startup con bitcoin, bootstrapping e regola 50, 20, 30.

Se hai solo un’idea di start-up, prima di pensare a un’ICO, ti consiglio di leggere questi miei posts al riguardo:

1. Ricerca di mercato per idea di startup: i tools da usare

2. Business Model Canvas cos’è e perchè è fondamentale per la tua start-up

3. MVP o Minimum Viable Product per la tua start-up: un esempio pratico

ICO per finanziare la tua start-up: fatti trovare pronto

Se ritieni che il tuo prodotto o servizio sia pronto per il mercato e per lo step successivo, ovvero raccogliere fondi, allora comincia a costruire le basi per pianificare un ICO per finanziare la tua start-up senza lasciare nulla al caso.

Prima di tutto, a seconda del Paese in cui la tua società ha la sede legale, comincia a prendere informazioni sulle leggi (quando presenti) che regolano le ICO.

Quella dell’ICO è un’area ancora nebulosa e in cui solo negli ultimi mesi, per l’esplosione del fenomeno, i vari legislatori si stanno muovendo per regolamentare (o cercare di farlo) il settore.

UK e Estonia sono tra i Paesi in Europa che hanno accolto favorevolmente le ICO e che le stanno normando. Non sorprenderà come molte delle ICO sono lanciate proprio da start-up che hanno sede in una di queste due nazioni.

Al riguardo, se fossi interessato a come costituire una startup in UK sotto forma di LTD dai un’occhiata a questo post. Anche l’Estonia si rivela un’ottima alternativa all’UK per avviare una start-up. Su questo altro mio articolo, se vuoi saperne di più, trovi come fondare una startup in Estonia.

Probabilmente, mentre leggerai questo post, qualcosa nella legislazione di qualche Paese sulle ICO sarà già cambiata. Per cui è tuo compito capire quali sono gli aspetti legali che un ICO comporta. Il mio consiglio è di rivolgerti a un avvocato (in effetti ancora pochi in Italia) a cui chiedere una consulenza o a un esperto in tema ICO.

Lavora su una community “ristretta”

Il valore della tua start-up è direttamente correlato al valore che la tua community gli attribuisce. Questo vale sempre.

La tua community è formata dai tuoi early-adopters, dai seguaci che sui social seguono la tua start-up o dai curiosi che si sono iscritti alla tua newsletter per saperne di più sul tuo progetto. Se pensi però di lanciare un’ICO per finanziare la tua start-up, oltre alla tua community classica, devi cominciare a guardare a un’altra nicchia ovvero a quella dei possessori di criptomonete.

Una community di pochi centinaia di veri “fedeli” appassionati o possesori di criptomonete può avere un impatto sorprendente su quello che sarà il corso della tua ICO.

Nel campo delle ICO devi lavorare su una community “ristretta” ovvero composta da un centinaio di persone.

Comunica e incomincia a tessere relazioni con chi, oltre che interessato a quello che stai facendo, è disposto a comprare, con altra criptomoneta già in suo possesso, i token che ti appresti ad offrire. Investitori di questo tipo, possono essere trovati su Twitter tramite ricerche mirate. Consulta anche le discussioni su Reddit, community su Slack o forum come quello di Bitcoin Talk.

In base a ciò che “vendi”, la tua comunity potrebbe ridursi a 50 o aumentare a 200, tuttavia quello che ti deve essere chiaro è che non hai bisogno di decine di migliaia di follower, veri o presunti che siano, ma di pochi e convinti seguaci che abbiano le carte in regole per prendere parte a un ICO.

Un ICO, insomma, non è la solita campagna di crowdfunding anche se alcune regole che la governano sono le stesse.

I rischi

Come già ti spiegavo prima un’ ICO è associata a diversi rischi. In particolare: 1) volatilità legata all’andamento di valore delle diverse criptomonete e 2) mercato non regolamentato sono solo due degli esempi più lampanti.

Se hai già raccolto capitali tramite modalità classiche, sai già che una certa somma di denaro aveva un valore “stabile” o quasi. Pensa a una classica campagna di crowdfunding. Il valore del denaro al tempo t, giorno in cui hai iniziato a raccogliere i tuoi capitali e al tempo t+1, giorno in cui la tua campagna è terminata, è pressoché lo stesso.

Per un ICO il discorso non vale. Seppur, per il token creato tramite le varie piattaforme blockchain (Ethereum, Stellar, Bitcoin, etc.), viene assegnato un valore fisso per il periodo dell’ ICO e assegnato il numero massimo di token che saranno venduti (total supply), c’è il rischio reale di uno spostamento di valore dai possessori di azioni ai titolari di token.

Post da leggere per lavorare all’ ICO della tua startup

Ora che hai letto questa introduzione, ti consiglio di leggere il prosieguo di questo post per approfondire ogni dettaglio relativo all’ICO.

Post correlato: Come fare un ICO Initial Coin Offering per finanziare la tua startup – Parte I

Post correlato: Come fare e un ICO. Quello che devi sapere per pianificarla – Parte II

Post correlato per scrivere il White PaperCome scrivere un White Paper per un ICO: trucchi e consigli pratici

Post correlato: Come fare un ICO. Prima, durante e dopo – Parte III

Sul marketing dell’ICO, quanto costa, come pianificarlo e consigli pratici: ICO marketing: 4 strategie spiegate, quanto costano e consigli pratici

Conclusioni 

Quella di un’ ICO per finanziare la tua start-up va presa in debita considerazione solo quando ci sono i giusti presupposti di riuscita e sei in grado di pianificarla e gestirla.

Nelle prossime settimane ritornerò sull’argomento con articoli scritti dall’esperienza che intanto sto maturando nel pianificare e gestire ICO per start-up e per condividere con te le mia esperienza sul campo.

Per dubbi scrivimi nei commenti o se vuoi sottopormi il tuo progetto visita questa pagina.

Scritto da Stefano, Startup founder | Digital Entrepreneur | Mentor, seguimi su:

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