Come minimizzare gli investimenti e massimizzare i risultati riducendo il rischio impreditoriale e trasformando l’incertezza in opportunità.
Chi di voi non ha sentito parlare di “rischio imprenditoriale” o di “rischio di fare startup”? Ma quanti di voi sanno realmente come ridurre questo rischio?
In breve, quando si parla di rischio imprenditoriale, ci si riferisce a quel cocktail di incertezze che ogni imprenditore o startupper si trova ad affrontare avviando un’attività:
- La variabilità dei ricavi
- Le fluttuazioni del mercato
- La concorrenza sempre in agguato
- E, in ultimo, il rischio di fallimento sempre dietro l’angolo.
Insomma, per dirla breve, il “rischio imprenditoriale” è il prezzo da pagare per l’opportunità di innovare e, se tutto va bene, raccogliere i frutti del proprio lavoro.
Ma cosa succede se potessimo hackerare il rischio imprenditoriale a nostro favore?
E’ possibile farlo? E se si, come?
Strategie per ridurre il rischio d’impresa da cui (poter) prendere spunto
Negli ultimi anni, quelli dell’era digitale, abbiamo visto startup come Uber e Airbnb (ora in realtà multinazionali) offrirci lezioni di business che di fatto sono applicabili sia alle nascenti startup, ma anche a business più tradizionali.
Queste lezioni e suggerimenti possono -e devono- illuminare la strada verso una gestione del rischio più intelligente e strategica.
Dicevo di Uber e Airbnb che, pur essendo colossi nei loro rispettivi settori, non possiedono gli asset principali che offrono o, sarebbe più corretto dire, che mediano.
Ma veniamo al nostro punto di partenza: cosa possono le startup e i business tradizionali imparare da queste aziende per ridurre il loro rischio imprenditoriale?
🚀 1. Asset Light Business Model
Come il nome già suggerisce, la chiave sta nell’essere ‘leggeri’.
Meno investimenti iniziali e costi fissi, maggiore flessibilità. Oltre a minimizzare gli investimenti in beni tangibili.
Oltre a Uber e Airbnb, maestri nell’ Asset Light Business Model, pensa anche ad Alibaba: un gigante dell’e-commerce che agisce unicamente come intermediario, senza avere nessun magazzino fisico.
🔍 2. Valida l’idea prima di scalare
Prima di tuffarti, testa l’acqua.
L’MVP (Minimum Viable Product) ti permette di sondare il terreno, raccogliere feedback e affinare il tuo prodotto.
Slack, ad esempio, è nato da un progetto collaterale e facendo quello che in gergo si chiama pivot ovvero, crescendo grazie alle opinioni degli utenti.
Dropbox ha iniziato offrendo un semplice video dimostrativo del suo prodotto, raccogliendo feedback prima di lanciare il suo prodotto. Questo gli ha permesso loro di affinare il prodotto in base alle esigenze reali (e ripeto: REALI!) degli utenti.
🌱 3. Diversifica le tue fonti di entrate
Non mettere mai e dico mai, tutte le uova nello stesso paniere se vuoi diventare un imprenditore ed evitare di fallire.
Esplora prima diversi modi per monetizzare.
Amazon ha iniziato come libreria online ma col tempo ha introdotto servizi di streaming, cloud, vendita alimentati e in US anche vendita di medicinali.
GoPro non vende solo videocamere, ma ha creato un ecosistema per condividere video, arricchendo l’esperienza del cliente finale e creando nuove fonti di entrate.
🔐 4. Adotta una mentalità flessibile
In un mondo in rapidissima e costante evoluzione, l’abilità di mutare e adattarsi rapidamente al mercato è vitale.
Netflix ha iniziato noleggiando DVD per posta, ma quando ha visto il potenziale dello streaming, ha cambiato completamente il suo modello di business.
Questa capacità di adattarsi ha fatto la differenza tra il prosperare, l’essere superati dai concorrenti oppure fallire.
Blockbuster, mentre Netflix vedeva il potenziale dello streaming, non ha per niente cambiato il suo modello di business, continuando a noleggiare DVD e vendere pop-corn e Häagen-Dazs. Il suo fallimento sarà stato più dolce, ma è arrivato.
Anche Nintendo, da semplici carte da gioco ha conquistato il mondo dei videogames sapendo intravedere i cambiamenti e adattandosi rapidamete.
Lezione: Sii come Netflix o Nintendo e non come Blockbuster.
🤖 5. Automatizza e ottimizza
Specie per le startup, la digitalizzazione (qualora ce ne fosse bisogno di dirlo!) può fare la differenza: automazione, analisi dei dati e pubblicità mirata possono ottimizzare ogni aspetto del business.
E poi usa l’AI, usa tanta AI nella tua startup.
Zara, ad esempio, utilizza i BIG-data per monitorare le preferenze dei clienti e produrre abiti di tendenza in tempi record.
Questa capacità di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato ha reso ZARA leader nel settore.
🌐 6. Costruisci comunità
Una base di clienti fedeli, come quella di Duolingo (ora mi viene in mente questo!), può diventare una risorsa inestimabile per il feedback, il passaparola e la crescita sostenibile.
🌍 7. Espandi geograficamente
Se possibile, non focalizzarti su un solo Paese, ma internazionalizza.
Dopo magari aver consolidato la tua presenza in Italia, guarda altrove.
Una diversificazione geografica può contribuire a ridurre i rischi associati a un singolo mercato (recessione, inflazione… e anche guerre nell’ultimo periodo).
🎯 8. Punta alle nicchie
Servire un segmento specifico può ridurre la concorrenza e aumentare la fedeltà del cliente.
Quando parlo di nicchie non mi riferisco certo a un micro-mercato!
Ricorda, infatti, che se la tua nicchia di mercato è troppo piccola, la tua startup, business o quello che è, non solo non crescerà, ma fallirà.
Conclusioni
La teoria ci insegna che l’imprenditorialità è un equilibrio tra rischio e opportunità e la lezione fondamentale -che spero tu abbia fatto tua leggendo questo articolo- è che ridurre il rischio non significa necessariamente evitare di prendere decisioni audaci o di innovare, ma di saperlo fare bene.
Ridurre il rischio imprenditoriale, significa piuttosto adottare un approccio olistico (questo termine fa tanto figo e lo utilizzo!) e considerare tutte le variabili del business possibili.
Ridurre il rischio, significa saper ascoltare il mercato e pivotare al momento giusto.
Ridurre il rischio imprenditoriale, significa imparare dai migliori e adattarsi di conseguenza adottando la giusta strategia e avendo un pizzico di creatività.
Tu, ti sei mai chiesto come stai plasmando il tuo percorso imprenditoriale riducendo il rischio?
Scritto da Stefano, Startup founder | Digital Entrepreneur | Mentor, seguimi su: