Budget per startup relativo ai costi ai quali prestare attenzione quando lavorate alla vostra startup.
Budget per startup vi dice niente? Probabilmente si, in molti altri casi no.
In un’altra vita, non poi tanta lontana, ho lavorato come Financial Controller per varie aziende.
Non si trattava di startup e nemmeno di piccole-medie aziende, quanto di big companies con fatturati e costi nell’ordine dei miliardi di euro.
Perché ve lo racconto? Presto detto. In una startup quello che si tende sempre a sottovalutare è il budget e in generale tutta la parte relativa al financial management (tradotto: contabilità per decisioni aziendali o anche Planning & Controlling). Grave! Anzi scusate: molto grave.
Se volete che la vostra startup possa davvero avere un futuro dovrete sempre (e dico, sempre!) concentrarvi su: prodotto, marketing, customer relationship management e per l’appunto financial management.
Le startup americane e inglesi si dotano sempre di strutture del genere. In Italia si tende a pensare (erroneamente) che a farla da padrone sia solo prodotto e marketing.
Il budget economico/finanziario -uno degli strumenti principali del financial management- in soldoni può essere definito come una serie di proiezioni sui costi che la startup sosterrà e il relativo fatturato.
In questo post vi parlerò esclusivamente dei costi -quelli principali e ricorrenti- che dovete pianificare se avete in mente di avviare una startup.
Budget per startup: perché è importante?
Stilare un budget per startup è un’attività noiosa, difficile, ma estremamente importante.
Noiosa perché si ha a cha fare con report finanziari, KPIs, assumptions, ipotesi, etc.
Difficile perché non è roba per tutti. All’inizio una startup è poco più di un’idea su un foglio di carta e i numeri che si “proiettano” -specie i ricavi- sono pura finanza creativa. Lo dico da ex (e non tanto) Financial Controller.
Importante perché un budget per startup ben strutturato permette di fissare milestones, controllarle e misurare obiettivi. Ve lo ricorda lo stesso Eric Ries più volte nel suo “The lean Startup” e a più riprese, ma molti ancora sottovalutano.
Come costruire un budget per startup
Mi piace fare le cose semplici anche quando non lo sono. Per farlo userò un linguaggio diretto e concetti comprensibili un po’ a tutti.
Premessa: qualsiasi forecast o budget per startup sarà sempre poco attendibile per la natura stessa di qualsiasi giovane azienda ovvero la sua imprevedibilità.
Se è vero che un budget per startup è poco attendibile, specie se lo pensiamo come un esercizio a 3 anni, possiamo lavorare affinché sia accurato sui 12 mesi che è quello che ci interessa.
Budget per startup: categorie di costi
Prima di indicarvi le principali voci di costi, tenete sempre bene a mente queste tre categorie di costi: fissi, variabili, emergenti.
Costi fissi: quelli che non cambiano nel medio-lungo periodo e si ripetono nel tempo con un ammontare più o meno simile. Se assumete una persona a tempo indeterminato avrete un costo fisso. Se affittate i vostri uffici con un contratto di 36 mesi avrete un costo fisso.
Costi variabili: tutti quei costi che per loro natura non sono fissi nel tempo e che variano di volta in volta in base, dice la letteratura classica, alla quantità prodotta. Esempio: le spese per una consulenza -più ore prestate dal consulente saranno pari a un costo maggiore-, i costi per la campagna SEM, costi per partecipare a qualche evento e così via.
Costi emergenti: possono essere sia fissi che variabili. Rientrano in questa categoria tutta una serie di costi che nemmeno immaginavate quando avete iniziato a lavorare alla vostra startup. Quindi prestateci e riflettete con attenzione su quali potranno essere.
Le principali voci di costo per una startup
Veniamo a noi.
Dato per assunto che abbiate già un team (quindi ripeto: persone tech + marketing + financial) per lavorare al vostro MVP in questa prima fase (smoke test o validazione del modello di business) i costi principali saranno:
- Un hosting per il vostro sito. Per risparmiare (senza rinunciare a niente) vi consiglio questi hosting per startup di cui vi ho parlato in questo post.
- Costi per il marketing. In particolare: social media marketing, SEM e un po’ di community management per validare le vostre prime ipotesi fiduciarie sul mercato e cominciare a fare un po’ di trazione. A riguardo puoi leggere: Avere i primi 1000 utenti per la tua startup senza sapere niente di coding
- Eventuali tools a pagamento.
- Costi per consulenze legali, ad esempio per redigere la vostra privacy policy, per redigere patti tra i soci e cosi via.
- Costi per costituire la vostra società. Oltre all’Italia, guardate sempre oltre e leggete questi miei due posts: Come aprire una LTD in Inghilterra in un paio d’ore e Startup in Estonia, ecco perché è il Paese giusto
- Costi per viaggi (esempio: partecipare a pitch o eventi che potranno poi tornarvi utili).
- Costi per eventuali postazioni in co-working, se non avete un garage -scherzavo- (altamente consigliato, ricordate cosa vi dicevo sui costi fissi e variabili?).
- Altre -più che probabili- voci di costo saranno: costi per un conto corrente bancario, provider di pagamento, consulenze di varia natura, costi telefonici.
- Accantonamenti: nella voce “Accantonamenti” inserite un importo che potrebbe essere pari a un 10% del totale dei costi che avete pianificato per coprire i famosi “Costi emergenti”. Un accantonamento, nel nostro caso, non è altro che un costo pianificato nell’eventualità che si verifichi qualcosa che al tempo corrente non avevo previsto. La prudenza non è mai troppa.
Suggerimenti
Quando lavorate a un budget per startup per la parte relativa ai costi, applicate sempre una regola molto semplice: siate prudenti.
Avere un approccio prudenziale (l’essere prudenti nel gergo “finance” si chiama così) significa non sottostimare mai i vostri costi. Anzi, mettetevi sempre nella peggiore delle ipotesi.
Se il costo per le consulenze legali che avete previsto è 100, bene, nel vostro budget per startup inserite 110.
Cercate sempre di ridurre al minimo tutti i costi fissi. L’errore di molte startup appena ricevono qualche finanziamento è quello di assumere gente per qualche mansione che dopo appena qualche mese non sarà più utile. Non fatelo.
Il work-for-equity potrebbe essere un’utile compromesso. Ve ne ho parlato qui: Work for equity in una start up: cos’è e come si fa spiegato facilmente
Per valutare quali sono le scelte di costo più appropriate, andrebbero sempre condotte dell’analisi di “make or buy” insieme ad altre analisi strategiche.
Avere una struttura prevalentemente di costi variabili è un bene, ma potrebbe anche rilevarsi una trappola mortale quando i costi ci sfuggono di mano.
Per fare in modo che la vostra struttura di costi variabili sia sostenibile all’interno della vostra startup, misurateli sempre. Cosa intendo? Se per l’attività di marketing avete pianificato un costo/mese, ad esempio di 1.000, per questo costo decidete chi sarà il responsabile e quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Costi, quindi uscite economiche/finanziarie, fa rima con cash-flow (leggete qui di cosa si tratta), per cui imparate come lavorarci.
Applicando questi semplici suggerimenti le probabilità di successo della vostra startup cresceranno.
Se avete bisogno di un aiuto ad impostare il vostro budget per startup contattatemi pure senza impegno.
Conclusioni
I non addetti ai lavori sono abituati a vedere il financial management e conseguentemente il budget per startup come un’attività noiosa.
In questo post vi ho parlato delle principali categorie e voci di costo a cui prestare attenzione quando lavorate alla vostra startup.
Per un aiuto concreto visita questa pagina o commenta sotto.
Scritto da Stefano, Startup founder | Digital Entrepreneur | Mentor, seguimi su: